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Oggi su Indie Pop Italia Magazine abbiamo il piacere di ospitare Enzo Beccia, un talentuoso cantautore e musicista che ha da poco pubblicato un bellissimo album. Abbiamo parlato dei suoi esordi, del suo nuovo album e di quella volta che ha aperto per un certo Sting…Buona lettura!

Ciao Enzo! Benvenuto su Indie Pop Italia Magazine! Presentati ai nostri lettori!


Ciao Indie Pop Italia Magazine e grazie di avermi invitato.
Sono Enzo Beccia un cantautore in quarantena giunto alla fase 2…
Mi piace definirmi un musicista a 360 gradi, non sono solo un cantautore, insegno chitarra, produco, suono e cerco di fare tutto quello che posso per sopravvivere con la musica.


Il 20 marzo è uscito il tuo album “Alti e bassi”, un lavoro molto bello, ricco di influenze jazz, etniche, ma anche pop e rock. Ti va di parlarcene un po’? Come è nato, cosa ti ha ispirato nella composizione, sei soddisfatto del risultato finale?


Sono felice che abbiate ascoltato il disco, è sempre più raro trovare qualcuno che dedichi il proprio tempo ad ascoltare un disco intero!
“Alti e bassi” è uscito in piena quarantena, ho pensato che non ci fosse bisogno di posticipare l’uscita, anzi credo che in tempi come questi ci sia sempre più bisogno di ascoltare nuova musica.
Il disco racconta in otto brani gli “ Alti e bassi” della vita, un viaggio sulle montagne russe emotive che ognuno sperimenta e che un artista vive in modo amplificato: i successi e i fallimenti, il pessimismo depressivo e l’ottimismo onnipotente. Un percorso musicale alla ricerca, forse vana, dell’equilibrio emotivo. I miei dischi, di solito, nascono tutti nello stesso modo: si parte dalla mia stanza della musica, dove cerco di mettere ordine tra le mie idee musicali e i testi di Fiorenza Sasso , la mia paroliera di fiducia, per poi passare in un vero studio a registrare tutto. Per questo disco ho scelto di collaborare con il Nolo Recording Studio di Matteo Gilli e Niccolò Polimeno. Vi dico la verità: ci siamo divertiti un sacco ad arrangiare e registrare tutto come si faceva una volta, con tanti musicisti davvero bravi.
Il mix e mastering è stato affidato alle sapienti mani di Paolo Iafelice.
Sono molto soddisfatto del risultato finale e spero piaccia a più persone possibili.


Il tuo brano “Puntini di sospensione” ha davvero un grande potenziale. Ci racconti la sua storia?


La canzone è il bilancio di una vita, un bilancio che si fa in una pausa di riflessione, un po’ come in quarantena, in una specie di tempo sospeso. E facendo il bilancio sembra che le ambizioni del passato siano ormai dimenticate, eppure “ non si diventa duri, ma esperti di delusioni” : i segni dei fallimenti ci rendono unici e la forza di rialzarci sempre ci rende eroici… “Non ti stupire se poi alla fine, siamo noi i nostri eroi” è la frase finale del brano che racchiude tutto il senso della canzone.
Proprio in questo periodo di quarantena è uscito il video di questa canzone, interamente girato in casa!


Leggendo le tue note biografiche ho visto che hai aperto il concerto di numerosi Big della canzone come Sting, Gianna Nannini, i Negramaro….E’ stato emozionante? Raccontaci un po’ quest’esperienza.


Credo di essere stato molto fortunato, un po’ di anni fa suonavo con un gruppo molto forte, i Monopolio di Stato, con cui ho fatto un sacco di cose belle, tipo suonare in piazza Duomo a Milano davanti a 50.000 persone prima di Sting e tanti altri. Abbiamo vinto un sacco di concorsi e fatto centinaia di concerti in tutta Italia: ecco come ho arricchito il mio C.V. E’ stato più che emozionante una vera figata direi, ma poi ahimè è finita. Ecco perché ho cominciato a viaggiare da solo.


Nel 2016 hai pubblicato “Canzoni senza etichetta”. Nel 2018 è arrivato “Per chi viaggia leggero” e nel 2020 “Alti e bassi”. Quali sono le principali differenze tra questi 3 lavori?


Sono tre lavori totalmente diversi. Con “Canzoni senza etichetta” esco allo scoperto come cantautore e cantante, avevo un po’ di idee e pochi soldi da investire, quindi ho registrato tutto in casa mettendo ordine alle idee e testi che avevo nel cassetto, così è nato il mio primo disco. Poi nel 2018 è arrivato “Per chi viaggia leggero” il disco della maturità, come l’ha definito il mitico Enea Bardi, che ha prodotto il disco strapazzandomi un po’. Un disco molto diverso dal primo, più impegnato e tutto suonato al Mono Studio di Milano. Diciamo che da qui è iniziata davvero la mia carriera di cantautore e sono arrivati un sacco di riconoscimenti e concerti in giro.
Ed eccoci arrivati al 2020, un anno che ricorderemo tutti, esce il mio terzo disco, ovviamente diverso dagli altri, dove esploro gli “Alti e bassi” della mia vita e forse anche delle vostre!

Ora vediamo dove mi porterà…

Ok Enzo, siamo ai saluti! Chiudi come vuoi, ringrazia chi vuoi e svelaci qualche progetto per il futuro!

Ringrazio tutti quelli che credono in me, tutti quelli che partecipano ai crowndfunding dei miei dischi, a chi li compra nei concerti, a chi mi fa suonare dal vivo (speriamo di tornare presto in concerto), a chi mi ascolta online e a chi viene a lezione da me.

Insomma ringrazio tutti quelli che mi dedicano il loro tempo e anche voi di avermi intervistato.

Ci vediamo presto dal vivo!


www.enzobeccia.it

Spotify: https://spoti.fi/2KX2T2q

Facebook: https://www.facebook.com/enzo.beccia

Instagram: https://www.instagram.com/enzo_beccia

Youtube: https://www.youtube.com/enzobeccia

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